Tutto il violino del mio corpo
proteso verso un diluvio
anche proprio salmastro – Fino a che
la scatola cranica non salmodia
nel surriscaldato, inquieto elemento
solo apparentemente tranquillo.
Sta per esplodere il cervello come grattacieli in fiamme (rivedi
finale
d’un vecchio film di Antonioni, bucando il cielo
già trafitto da nuvolaglia).